Sono Letizia Rossi
Mi definisco una Naturopata Empatica perché ti accompagno con Gentilezza e Accoglienza lungo il tuo Sentiero di Consapevolezza e Guarigione Personale
Nei momenti di trasformazione, smarrimento, lutti o cambiamenti interiori, ti aiuto a orientarti nei diversi livelli del tuo benessere, in modo che tu sappia riconoscere il modo in cui
Corpo, Mente, Emozioni e Spirito
si influenzano tra di loro,
rendendoti la persona che SEI!

Il mio approccio nasce dall'osservazione profonda della Natura e dei suoi Ritmi, e da una domanda:
È possibile utilizzare ciò che ci accade nella vita (anche gli eventi più traumatici e dolorosi) per migliorare la consapevolezza del nostro benessere?

Per me la risposta è SÌ...
Il cammino che mi ha portata a questa conclusione è iniziato con una domanda apparentemente più semplice: Chi sono?
Nel tentativo di darvi una risposta, ho iniziato il viaggio più bello, appassionante e avventuroso della mia vita…
Quello verso la mia Guarigione Personale
La risposta che, ad oggi, mi sembra la più onesta per descrivermi è di una Naturopata, che a volte si sente un po' Sacerdotessa (una Naturopatessa),
in Cammino sul Sentiero di Guarigione, la mia ancor prima di quella altrui.
*Naturopatessa è un termine che è nato un po' per gioco, un po' per provocazione, ma che risponde a una mia caratteristica ben precisa: la volontà di ricercare una Spiritualità che possa tornare a far parte della dimensione quotidiana
Questa più che una domanda è LA domanda.
La prima volta in cui me la sono fatta, avrò avuto forse tre o quattro anni.
È un dolcissimo ricordo che mi ha accompagnato per tutta la vita, ma solo di recente ho iniziato a comprendere realmente cosa significhi la risposta che ricevetti allora...
La chiave di svolta è arrivata quando ho iniziato a vedere la mia vita in modo ciclico, e a vivere seguendo i miei Ritmi Interiori, armonizzandoli il più possibile a quelli della Natura.
Ho iniziato finalmente a ri-membrare chi fossi, andando a recuperare tutti i pezzettini di me che avevo lasciato sparpagliati in giro, per ritrovare finalmente la mia completezza e la mia centratura.

Per molto tempo ho avuto timore di utilizzare questa parola “guarigione” perché mi sembrava presuntuoso, quasi utopico.
Oggi ne parlo come di un Sentiero proprio perché, nella mia visione attuale, è qualcosa che si sviluppa e si modifica nel corso del tempo, ma solo a una condizione:
Volerlo Percorrere!
Ciò che ho imparato nel corso di questi anni, sia a livello teorico durante i miei studi, ma soprattutto facendo esperienza con il lavoro su me stessa, e osservando le persone che ho seguito in ambito consulenziale in questi anni, è una delle più grandi (e probabilmente inflazionatissime) verità:
"Non si può aiutare nessuno che non vuol essere aiutato."
Detto in altri termini, la guarigione arriva solo se lo vuoi DAVVERO, se ti prendi la briga di rimboccarti le maniche e andare a fondo per capire cos’è che ti provoca quel malessere quasi esistenziale, a cui tante volte non riesci neanche a dare un nome.
Prima di cercare fuori, guarda dentro di Te
Il mio percorso formativo è stato tutt’altro che lineare, perché fin da piccolissima ho avuto ben chiara una cosa:
Nessuno dall’esterno poteva dirmi cosa fare della mia vita.
Ogni singola decisione che avrei preso avrebbe avuto delle conseguenze che avrei dovuto affrontare in prima persona.
E questo l’ho sempre portato avanti, con caparbia determinazione,
a partire dal mettere in conto le ginocchia sbucciate per imparare ad arrampicarmi sugli alberi, fino alle decisioni che hanno influenzato profondamente il corso della mia vita.
Cosa c’entra tutto questo con la guarigione?
C’entra eccome, perché anche la guarigione parte da una decisione.
Come si innesca una Trasformazione?

Molta parte della mia vita si è svolta in questo continuo oscillare tra il rispondere alle aspettative esterne, e il seguire il mio cuore.
E questo penso che sia la storia di molte persone.
La mia vede ad esempio una Laurea Magistrale in Psicologia del Lavoro mai presa perché sentivo che in quel momento la mia strada era altrove, così come contratti di lavoro a tempo indeterminato strappati perché il mio corpo non respirava.
Ogni singolo momento di svolta che ho avuto nella mia vita è stato accompagnato da una profonda trasformazione.
In alcuni casi il processo è partito da eventi esterni, da diverse forme di lutto che mi hanno resettata completamente, in altri è stato un mirato e consapevole lavoro interiore che ha portato cambiamenti all’esterno.

I Sogni son Desideri di Felicità?
Per molti anni la mia vita è stata come quella di tantissime altre persone: tanti sogni nel cassetto, che restavano lì in attesa di un’occasione; di una svolta che veniva delegata ai desideri di compleanno, lanciata al passaggio di una stella cadente, compressa in uno dei propositi di inizio anno mai portato a compimento.
Perché alla fine neanche ci credevo più di tanto.
Gli scossoni della vita però mi hanno portato a domandarmi profondamente:
"Ma io davvero, davvero, davvero voglio fare questo per TUTTA la vita?"
Ogni volta in cui mi sono buttata ho avuto una paura tremenda.
Paura di non farcela, paura del giudizio, paura di non essere amata, paura di essere abbandonata, paura di essere ferita e tradita, paura di perdere la mia liberà, paura di perdermi, paura del rifiuto.
La paura del dolore, delle malattie e della morte, condite con le aspettative sociali e famigliari; quegli standard di perfezione irraggiungibile a cui le donne (intese come individui di sesso femminile) sono sottoposte, mi hanno portato a sviluppare sintomatologie psicosomatiche e attacchi di panico.
Ho preso farmaci, fatto visite, analisi su analisi, visto specialisti.
Alla fine, la diagnosi era sempre la stessa: STRESS!
Quella parola che vuol dire tutto e non vuol dire nulla, ma che oggi per me significa solo una cosa:
Vivevo una vita che non mi piaceva!
Tutto questo è cambiato nel momento in cui HO DECISO che sarebbe cambiato!
Nel momento in cui ho preso in mano la mia vita e ho capito che non esiste alcuna cura miracolosa, non c’è alcuna terapia efficace finché di fondo non c’è la voglia, intesa come spinta interiore profonda, e la decisione di guarire.
E di questa cosa ne ho (e ne ho avuto) continue conferme, osservando sia la mia famiglia, le mie amicizie, ma anche le persone che si rivolgono a me perché vogliono migliorare il loro benessere.

I Passi del mio Cammino di Guarigione
Il Primo Passo è stato: Imparare. Imparare a respirare, imparare a conoscere il mio corpo, a leggerne i segnali, entrando in profonda connessione con la mia dimensione interiore.
Il Secondo Passo è stato Osservare. Osservare ciò che mi accadeva intorno, osservare le mie emozioni, le mie sensazioni per captare i messaggi e distinguerne l’origine.
Il Terzo Passo è stato Ascoltare. Ascoltare il mio corpo, le tensioni muscolari, ascoltare le voci dei miei pensieri, fino a individuare quella flebile e impercettibile del mio cuore e della mia essenza.
Il Quarto Passo è stato Smantellare Tutto. Mettere in dubbio ogni certezza, ogni sicurezza, ogni idea che avevo di me stessa, lasciando che si espandesse quella flebile voce fino a renderla la mia guida.
Il Quinto Passo è stato Scegliere. Scegliere consapevolmente in cosa mettere le mie energie e cosa lasciar andare, comprendere che anche non scegliere è una scelta, e che prima o poi dobbiamo affrontarne le conseguenze.


Il Sesto Passo è stato Accettare. Accettare che molto sfugge al nostro diretto controllo, accettare che quando chiediamo qualcosa arriva, ma non sempre come ce l’aspettavamo. Soprattutto accettare me stessa, con tutte le mie fragilità, i miei errori, le mie vulnerabilità e le imperfezioni.
Il Settimo Passo è stato Impegnarmi. Impegnarmi a comprendere, per conoscere sempre meglio, impegnarmi a trasformare e a lasciarmi trasformare.
L’Ottavo Passo è stato Osare. Osare affidarmi, arrendendomi anche di fronte al dolore, sprofondare in esso e lasciare che mi levigasse a partire dal profondo per restituirmi una versione completamente diversa di me.

Tutto questo parte da quella piccola grande consapevolezza che ha accompagnato la mia vita da quella prima volta che mi sono domandata: “Chi sono?”
Avrò avuto tre o quattro anni. Ero sdraiata sulla poltrona del salotto, capovolta, con la testa che ciondolava oltre il bordo della seduta. Nella noia di una calda mattina d’estate, fissavo il pulviscolo atmosferico che si muoveva all’interno del cono di luce creato da un raggio solare che filtrava attraverso le imposte parzialmente oscurate. Fu lì che mi domandai per la prima volta, seguendo il percorso di quei minuscoli puntini lungo il soffitto: “Chi sono?”
E mi ritrovai catapultata in una dimensione in cui non esisteva né spazio né tempo, tutto era consapevolezza, e una tra tutte: sono un’Anima che abita un corpo.
Oggi tutta la mia vita è incentrata su questa verità.
Il mio cammino è ancora lungo, ma ora so che sono qui con uno scopo ben preciso:
Aiutare le persone a comprendere che ogni evento, ogni accadimento, anche il più doloroso e traumatico, nasconde delle risorse meravigliose per la propria trasformazione e guarigione personale.
La differenza tra inseguire un'idea preconfezionata di benessere e ricercare invece la visione autentica, personale e profonda del TUO benessere è proprio qui.
Se siamo qui in questo momento, è perché abbiamo qualcosa di meravigliosamente bello da portare a compimento…
Far splendere la nostra Luce!
I Valori che mi guidano
Come Esseri Umani siamo in scambio costante con il Pianeta e l'Ambiente. Per prenderci realmente cura della nostra salute e del nostro benessere dobbiamo considerare sempre l'impatto che le nostre scelte hanno sull'ambiente.
Più riesci a vivere in Armonia con il pianeta, più ne avrai anche nella tua vita.
Quando promuoviamo il Bello nella nostra vita, e ci apriamo alla Bellezza, impegnandoci a riconoscerla e rintracciarla ogni giorno nelle piccole cose, stiamo compiendo uno degli atti di Amore più grandi verso noi e verso il mondo.
Ti predisponi in questo modo a migliorare il tuo stato di benessere, soddisfazione e felicità.
Uno dei primi passi per occuparsi del proprio benessere personale è il rispetto del proprio Sé, in tutte le sue sfaccettature. Riconoscere questo stesso rispetto verso le altre persone e le creature del pianeta (siano esse animali, vegetali o minerali) è un atto di profonda umanità ed empatia.
Riconoscere i propri limiti, rispettando i confini personali, sia tuoi che delle persone che incontri quotidianamente ti apre al rispetto.
Quando si coltiva la dimensione del Sacro e della Spiritualità nella propria vita, anche le cose più insignificanti possono assumere un valore diverso, e vengono trattate con Cura. Questo è un tipo di approccio dal quale si genera il Rispetto, la Compassione, l'Umanità e l'Empatia.
Porre attenzione all'aspetto Spirituale e Sacro della Vita ti permette di ricordare che come esseri umani siamo abitati da una scintilla divina.
Nella mia visione, la gentilezza è alla base dell'Empatia e della Compassione. Posso stabilire e mantenere i confini personali in modo gentile, senza dover utilizzare violenza, e rispettando i punti di vista e i confini altrui, evitando conflitti inutili. In questo modo riesco a nutrire non solo il mio benessere, ma anche quello delle persone e delle creature con cui interagisco quotidianamente.
Viviamo in un ambiente ciclico, il nostro stesso corpo è ciclico, e tutta la mia vita è incentrata sull'onorare e rispettare la ciclicità, intesa come un continuum di Vita - Morte- Rigenerazione. Lo faccio quando riconosco e rispetto i miei limiti, quando scelgo consapevolmente gli alimenti che mangio, preferendo quelli stagionali a quelli altamente processati e/o industrializzati.

Letizia Rossi
Via Braies 21, 00124, Roma
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Professione ai sensi della legge 4/2013